17 aprile 2020

La vita inizia dove finisce il divano

Perché ho letto La vita inizia dove finisce il divano?
Mi piace ascoltare Pinocchio su Radio Deejay e avevo sentito la promozione di questo libro proprio dalla Pina: la storia di una blogger che molla tutto per andare a vivere su un furgone, riadattato a camper, nonostante non avesse la patente.
Avevo pensato che doveva essere una storia carina e simpatica e, probabilmente, l'ha pensato anche chi stava ascoltando la radio in quello stesso momento e ha trovato con netto anticipo il regalo di Natale giusto per me.
Visto il titolo, pensavo fosse un libro giusto da leggere in quarantena, ma è stata una lettura decisamente scialba. Peccato!

La vita inizia dove finisce il divano: di cosa parla?
Veronica non ha avuto una vita facile: quando i suoi genitori si sono separati era una ragazzina che viveva in Argentina ed è stata sballottata in Toscana con il papà e la sorella, si è sposata con un pezzo di cacca, a 30 anni ha scoperto di avere un tumore al collo dell'utero ed in seguito non è riuscita ad avere i figli, che tanto desiderava.
Questa è la storia di una donna che, nonostante tutto, è riuscita a rinascere e trasformarsi in un'imprenditrice di successo puntando tutto su stessa, anche quando tutto e tutti le dicevano che era una follia.





La vita inizia dove finisce il divano: recensione
Appena iniziato il libro ho capito che Spora, nickname di Veronica Benini, non è una travel blogger: oggi è un'imprenditrice che sfrutta il web ed i social per fare business.  

Questa è la cosa più interessante del suo libro: effettivamente esistono persone che riescono a fare le influencer come lavoro. Il segreto è trasformare la propria passione, che inizialmente per Veronica era camminare bene sui tacchi, in una strategia chiara, investire tempo risorse e tantissime energie per riuscirci: se poi volete un aiuto per creare una strategia lei vende corsi apposta per riuscirci.

Questo suo fare commerciale non mi piace:  in alcune parti il libro pare una lunghissima brochure per farti comprare uno dei suoi corsi. 
D'altra parte, quando facevo la commerciale, ci ripetevano sempre che il cliente prima di comprare il prodotto compra il venditore e probabilmente è vero. Io però che dal mondo dei commerciali sono scappata a gambe levate e quando trovo qualcuno con questo atteggiamento mi torna l'orticaria.

Un'altra cosa che odiavo di quel mondo erano le sessioni motivazionali e questo libro è infarcito di frasi che potresti scrivere su un post-it da appendere sullo specchio: sono anche scritte con una grafia differente e pensata per saltarti subito all'occhio.




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Lo ammetto: prima di leggere il libro non conoscevo Veronica Benini. Ho rimediato subito iniziandola a seguire su Ig quando, ai primi di dicembre, postava foto stupende della Thailandia. 📖 Quello che da subito mi ha colpita è stato il suo modo diretto di esprimersi, senza mezzi termini, o ti va bene o... scansati proprio. Ma entrando nel vivo della sua storia, del suo vissuto, delle sue infinite esperienze, rifletti e capisci il perché di tanta apparente “irruenza”. Sì, perché tu lasceresti il tuo paese d’origine e la tua famiglia per andare a vivere dall’altra parte del mondo? Riusciresti a fare a meno di una vita apparentemente perfetta (marito+casa con divano)? Riusciresti a lasciare il lavoro per cui ti sei laureata e che ti ha portato a grandi soddisfazioni sia come professionista che come donna? 🎈 Quando improvvisamente tutto il tuo castello di carta crolla, capisci che è il momento di rivedere le priorità e di investire, reinventandoti, in ciò che ti rende FELICE perché “l’Ormai non esiste”. [Se avete bisogno di una spinta, di un libro che vi porti un’esperienza concreta di vita inaspettata e a tratti esilarante, penso che le parole della @spora siano adatte a voi✨] Letto da Anita📖 •••••••••• #book #books #bookstagram #bookblog #bookworm #bookblogger #booktherapy #photooftheday #positivevibes #woman #veronicabenini #spora #deaplanetalibri #lavitainiziadovefinisceildivano

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Un'ultima cosa che proprio mi ha reso questa lettura "antipatica", seppur sia molto scorrevole e sia il classico libro da ombrellone, è che la protagonista/scrittrice vive per il suo lavoro. E' bello quando si riesce a fare delle proprie passioni una fonte di guadagno, ma non sono mai riuscita a capire chi la trasforma in qualcosa che impegna tutte le energie. 

A me non è piaciuto, ma ammetto che è una lettura semplice che in questi giorni di quarantena aiuta a passare il tempo soprattutto se una è in una fase in cui ha bisogno di sentirsi dire che ce la può fare.
Ah, se voleste leggerlo l'ho caricato su acciobooks e lo scambio volentieri!


Anno prima pubblicazione: 2019
Pagine: 256
Dove: Parigi, Milano, Toscana e un breve passaggio in Argentina
A chi può piacere: a chi segue Spora, a chi cerca un libro motivazionale.
Assolutamente no a chi crede che dietro quel titolo e quella copertina ci sia un libro di viaggio
Un'altra recensione: per conoscere meglio la sua storia vi consiglio la recensione de Il fatto quotidiano







5 commenti:

Claudia Turchiarulo ha detto...

Questo è un libro che avrei provato a leggere solo se mi fosse stato regalato (per sbaglio), ma avrei accantonato dopo quindici pagine.
Non fa proprio per me.

Sara ha detto...

Io seguo la Spora da molti anni, il libro è un po'meh, ma lei mi piace molto.

UIFPW08 ha detto...

Una persona che segnata dalla vita ha scelta la strada giusta per sorridere.
Sicuramente da leggere.
Grazie Federica (GRANDE)
Maurizio

baba ha detto...

è il marketing, bellezza!
Non so chi sia la Spora ma penso di poter evitare il libro motivazionale.
Ci sono giorni in cui tutti abbiamo bisogno di un po' di leggerezza, ma anche trovare il libro giusto non è così facile come potrebbe sembrare.

MikiMoz ha detto...

Eh, brava lei che ci è riuscita ma no, non comprerei un libro simile che vorrebbe anche venderti altro... :)

Moz-