05 luglio 2015

Il bambino blu

Un viaggio che inizia a Ushuaia, città più a sud del mondo, e finisce a Buenos Aires: secondo voi potevo perdermelo?


Il bambino blu racconta una missione: c'è un bambino muto perché ha subito un trauma da accompagnare da Ushuaia a Buenos Aires, circa 3000 km da percorrere in pullman.

Il bambino blu di Marinella Peyracchia si legge velocemente perché non sono nemmeno un centinaio di pagine, nonostante la trama non sia particolarmente avvincente (ma a mia mamma e alle sue amiche invece è piaciuto un sacco!).

Lo consiglio però a chi ha fatto (o ha intenzione di fare) un viaggio in Patagonia: le descrizioni dei posti son davvero veritiere e ritroverete i posti che avete visitato proprio come in una fotografia. A me per esempio ha fatto tornare in mente un'alba sul canale di Beagle a cui non riesco a smettere di pensare da giorni.


ushuaia-alba
Alba sul canale di Beagle.
Veduta dall'ostello Los Cormoranes ad Ushuaia.
Si trova appena fuori dal centro della città, ma Ushuaia è molto piccola.
L'ostello è un po' spartano (ma nemmeno troppo), pulito e il personale è molto disponibile.
L'unica cosa su cui non mi trovo d'accordo con l'autrice è la questione dell'insicurezza: dal suo libro, probabilmente per una questione di trama, la Patagonia sembra un posto pericoloso.
Una cosa che mi ha molto colpito in questo anno argentino è che in Argentina e in Cile nessuno ti chiede mai se sei stato derubato o scippato (l'ho sentito dire solo a Valparaiso): si dice sei mai stato assaltato? Questa parola dà l'idea di come vanno le cose da quelle parti: ti si avvicinano e con un'arma ti chiedono la borsa o il telefono se lo stai usando. Devo anche dire che in un anno a me non è mai successo nulla, ma è anche vero che son sempre stata molto accorta.

Appena sbarcata ad Ushuaia ricordo una strana sensazione di inquietudine: tutto tranquillo, troppo tranquillo. Mi ci è voluto un po' per capire che avevo abbandonato il caos di Rosario e Buenos Aires e che qui potevo stare decisamente più rilassata e smettere di tenermi stretta la borsetta!
La Patagonia è un posto estremamente turistico ed estremamente tranquillo: è il posto dove una ragazza da sola con uno zaino enorme all'alba non ha nessun problema ad accettare un passaggio da uno sconosciuto fino alla fermata dei pullman... e non è lei a fare dito, ma il tizio che accosta preoccupato nel vederla carica come un asino!

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Buenos Aires, Boca: uno dei quartieri in cui i turisti devono tenere maggiormente gli occhi aperti

4 commenti:

Sara ha detto...

Il tuo luogo di lavoro ideale , ne sono sempre piu' convinta, e'una libreria!

G ha detto...

Sai, hai sfatato un mio "pregiudizio" sulla Patagonia, o forse perché mi è stato inculcato da racconti di amici...sono felice di essermi ricreduta :)
Concordo con Sara, ti vedo in una piccola libreria con l'insegna di legno, fiabesca, un po' retro, pronta a dare consigli a chiunque capiti per un libro e a rendere tutti quanti un po' migliori, più aperti e più consapevoli.
Un abbraccio Fede!

Alenixedda ha detto...

Quella foto dell'alba dal tuo ostello è magnifica!! Mi fa piacere che la Patagonia non sia una zona così pericolosa, è bello ogni tanto potersi lasciar andare un po'!!!

Maruzza ha detto...

Ci hai proprio lasciato il cuore laggiù :)