22 agosto 2019

Mapuche

Perché ho letto Mapuche di Caryl Ferey?
Visto su Acciobooks, pensavo che Mapuche parlasse dei Mapuche, il popolo originario che viveva nell'Argentina e nel Cile centrale, ma leggendo la trama mi sono resa conto che era un giallo ambientato a Buenos Aires e il cui tema portante era la ricerca delle Nonne di Plaza de Mayo dei loro nipoti rubati... non ho saputo resistere!


La trama di Mapuche in breve:
Al porto di Boca a Buenos Aires viene trovato un giovane travestito ammazzato ed il cui cadavere è stato evirato. In contemporanea scompare anche una ragazza, figlia di un uomo molto influente di Buenos Aires... i due delitti sono collegati fra loro? A scoprirlo ci penseranno Jana, una giovane mapuche trasferitasi a Buenos Aires per diventare scultrice, e il bel tenebroso Ruben, detective e superstite delle torture dell'ESMA.


Mapuche: la recensione
Mapuche fino ad un certo punto è un giallo incredibilmente coinvolgente, con tutti gli ingredienti sapientemente miscelati tra di loro per tenere il lettore incollato alle sue pagine.
C'è Buenos Aires con le sue diverse anime che fa da sfondo alla trama del libro: Boca che di giorno è piena di turisti, la notte diventa il luogo dove battono i travestiti; la Recoleta è il quartiere elegante dove risiede chi ha il potere; San Telmo è quello estremamente centrale ma anche pieno di contraddizioni dove vive l'ispettore.
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Il quartiere Boca a Buenos Aires
A gran sorpresa (mia) la storia si sposta nella provincia di Mendoza, dove ho vissuto un anno, e proprio al Puente del Inca capita un episodio fondamentale, un posto turistico che ho visitato sulla strada in mezzo alla montagna desertica che porta in Cile. Mi sono esaltata tantissimo!

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Il ponte dell'Inca (provincia di Mendoza) è un arco naturale di roccia.
In passato qui c'era anche un centro termale.
C'è anche tutta la parte di storia recente, quella dei voli della morte, dei desaparecidos, delle mamme e delle Nonne di Plaza de Mayo che continuano a cercare imperterrite i loro nipoti.

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Un gigantesco fazzoletto bianco: Monumento all'interno dell'ESMA
C'è la storia dei conquistadores e le porcate che hanno fatto alle popolazioni originarie, c'è un po' di piccante con la storia della prostituzione, c'è un po' di romanticismo con l'amore tra i due protagonisti... non ci si fa mancare nulla!




Ma poi l'autore, francese, si fa prendere la mano e la ricerca della verità sulla morte di due poveri ragazzi diventa solo più una scusante per scrivere di sparatorie, torture, sangue ovunque e cervelli spappolati.
E da giallo estremamente coinvolgente diventa un po' schifoso, un po' esagerato per capire che cosa sia successo durante gli anni della dittatura in Argentina.
Il troppo come sempre stroppia e alla fine il romanzo stufa: peccato!



Autore: Caryl Ferey
Anno prima pubblicazione: 2012
Pagine: 454
Dove: Argentina.
Se vuoi leggere un bel romanzo che parli della ricerca delle Nonne di Plaza de Mayo ti consiglio I vent'anni di Luz: molto meglio.
A chi può piacere: a chi cerca un libro ambientato a Buenos Aires e già conosce la storia dei desaparecidos e la loro ricerca, a chi cerca un romanzo giallo e non è troppo impressionabile.


2 commenti:

Novella Semplici ha detto...

Brrr... Odio la truculenza, specie se fine a se stessa.

UIFPW08 ha detto...

Lo dico che sei Unica Federica.
Maurizio