Qualche tempo fa stavo guardando
Le invasioni barbariche e in studio durante un dibattito ho visto questo bel biondino.
Mi son subito detta "ma chi è questo bel ricciolino e che dice cose pure intelligenti?". Ho capito che faceva lo scrittore, quindi ho affinato l'udito per capire il suo nome e poi ho cercato che cosa avesse scritto.
è l'autore di
Bianca come il latte, rossa come il sangue, un libro che mi era capitato di vedere diverse volte in libreria.
Certo lui è siciliano quindi non sono tantissime le possibilità di incrociarlo per strada... ma metti mai che capita devo essere preparata. Mi son letta il libro ed ora scopro che ha un
blog... bene molto bene, utile per studiare la preda ^_^
Ma parliamo del libro.
LaLunga qualche giorno fa ha recensito
Amabili resti, che
ha letto anche lei, e diceva "Ci sono libri da cui non riesci a staccare gli occhi perché la storia ti prende così tanto che non vedi l'ora di sapere come va a finire". Ecco questo libro lo divoreresti, non vorresti staccartici più, vorresti leggerlo tutto di un fiato e vorresti avere il tempo di ponderare ogni parola, ogni metafora perchè si percepisce a pelle che è tutto frutto di una scelta meticolosa, niente è lasciato al caso, vorresti che iniziasse a scorrerti dentro rosso come il sangue.
Leo, il protagonista, è un liceale come tanti e si esprime come un qualsiasi ragazzo: con gli sms, lo si legge nella sintassi del libro, ma che sa apprezzare i congiuntivi che però ogni tanto dimentica "Certo, il congiuntivo non è necessario per vivere, ma grazie a lui si vive meglio: la vita si riempie di sfumature e possibilità".
Un libro che parla della ricerca di un sogno di un ragazzo, un libro che parla di colori, un libro che parla al profondo del cuore anche di chi non ha più quella età, ma che ha ancora un Sogno.
è un libro da cui si potrebbero trarre mille citazioni e se devo sceglierne una da portare con me, da ricordare sono davvero in difficoltà. Inizio con una canzone che già mi piaceva, ma non mi ero mai soffermata davvero sul
testo.
Beatrice se, come gli eschimesi per dire 'neve', avessimo quindici modi per dire 'ti amo', io per te li userei tutti.
I Greci raccontavano che originariamente l'uomo era sferico e che Zeus per punirlo delle sue malefatte lo aveva spaccato a metà. Le due metà vagano per il mondo e si cercano. La nostalgia le spinge a cercare ancora e ancora, e quando si trovano quella sfera vuole tornare unita.
Quando le due metà si incontrano di nuovo, hanno vissuto le loro vite fino a quel momento. Non sono uguali a come si erano lasciate. I loro lembi non coincidono più. Hanno difetti, debolezze, ferite.
Non basta che si incontrino di nuovo e si riconoscano. Adesso devono anche scegliersi, perchè le due metà non combaciano più perfettamente, ma solo l'amore porta ad accettare gli spigoli che non combaciano e solo l'abbraccio li smussa... anche se fa male.