Premessa necessaria: non ho letto altri libri di Lorenzo Licalzi. Quindi non so dirvi se L'ultima settimana di settembre regge il paragone con altri suoi libri, ma posso dirvi che a me è piaciuto tanto, nonostante un finale un po' scontato.
C'è un nonno, che di fare il nonno non ha molta voglia: si chiama Pietro, professione ex-scrittore, burbero come pochi ed aspirante suicida.
Peccato che la morte della figlia lo costringa a rimandare il suo desiderio di farla finita e si debba occupare momentaneamente di Diego, un quindicenne che quasi non conosce, e di Sid, un incrocio tra un sanbernardo ed un terranova.
Pietro, dopo anni, dovrà tirare fuori dal garage la sua "macchina della felicità" e accompagnare quel che resta della sua famiglia da Genova a Roma passando per l'Aurelia.
Nonostante il tema, Licalzi usa l'arma dell'ironia raccontando scene davvero divertenti e fa descrizioni dell'isola di Palmarola che verrebbe voglia di partire dopo 5 minuti. Questo è il motivo per cui, anche se è un bel libro, vi consiglio di comprarlo a primavera, quando verrà voglia di fare un viaggio verso il mare su una vecchia decapottabile ed assaporare il primo sole della nuova bella stagione.
QUI la mia recensione completa.
3 commenti:
Vado a leggere.
Saluti a presto.
La trama sembra carina :)
La storia mi ispira parecchio, mi sa che lo inserisco nella mia wishlist!
Posta un commento