Nel biglietto che accompagnava i due libri di Tomàs Eloy Martìnez c'era scritto "letto uno sono certo che non potrai fare a meno di leggere anche l'altro".
Santa Evita è la sua opera più conosciuta e tradotta in tutto il mondo, Purgatorio è la sua opera ultima. Ed è bellissimo, uno di quei libri per cui trepidi per i protagonisti, sospiri, gioisci e soffri con loro fino all'ultima riga.
Il Purgatorio è un luogo di passaggio, un posto dove si aspetta, un non-luogo.
La vita di Emilia Dupuy è così: una non-vita, un'attesa infinita di ritrovare il marito desaparecido, come tanti giovani durante la dittatura in Argentina. Emilia è una non-figlia di un uomo molto influente perché il padre non l'ha mai amata davvero e sua madre è vittima di una demenza tale per cui nemmeno la riconosce più e, soprattutto, è una non-vedova: durante i processi successivi alla fine della dittatura è stato appurato che il suo Simon è stato ucciso, ma lei non-crede a questa verità e lo aspetta.
Emilia, come molti giovani argentini in quegli anni, emigra alla ricerca di Simon nei luoghi in cui anche lo stesso autore è stato: Caracas in Venezuela e infine negli Stati Uniti.
Proprio in una cittadina del New Jersey Emilia incontra suo marito, morto da 30 anni.
Fin dalle prime righe è chiaro che qualcosa non quadra: Simon è rimasto così com'era, su di lui il tempo non ha fatto alcun effetto: "Era rimasto fermo ai suoi trentatré anni, e perfino gli abiti erano quelli di allora. Portava pantaloni a zampa di elefante che nessuno si azzardava più a usare..."
A chi può piacere:
- a chi ama la storia Argentina. Se poi ha già letto Santa Evita andate sul sicuro.
- a chi ama i grandi amori, quelli che resistono al tempo
- a chi si cerca un romanzo da leggere tutto d'un fiato
4 commenti:
L'Argentina ti è rimasta nel cuore..
Grande Federica.
Maurizio
Beh, io dovrei ricominciare a leggere...ma il tempo...uffa. Comunque leggo le tue recensioni e mi faccio sempre un'idea. Buone Feste Federica!
Wow! Sembra davvero un bel libro! Vediamo se riesco a farmelo regalare per Natale ;) Chiara
Grazie Federica. Un abbraccio! Sara
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