04 febbraio 2018

Ti ho amata per la tua voce

Ti ho amata per la tua voce di Selim Nassib racconta la storia di Umm Kalthum, un nome che a me (ma secondo me non solo a me!) diceva nulla.
In realtà in Egitto è una vera icona della musica araba, una pietra miliare della sua musica: nel mio bellissimo e nuovissimo atlante è addirittura disegnata tra i personaggi più rappresentativi del paese!
Un post condiviso da Federica (@federica_zucca) in data:

Solo leggendo il libro si capisce come questa donna sia stata parte integrante della storia del Novecento dell'Egitto e l'abbia influenzata.

Ma non sei una donna qualunque, sei la voce dell'Egitto, sei l'Egitto.
Il doodle che google nel 2010 ha dedicato nei paesi arabi alla cantante in occasione del suo compleanno
Ti ho amata per la tua voce è il titolo di una sua canzone il cui testo è stato scritto da Ahmad Rami, come moltissime delle sue canzoni. Tutta questa "biografia" della Kulthum è raccontata dal suo punto di vista, di uomo follemente innamorata della sua diva fin dai tempi in cui era solo una ragazzina dalle umili origini ma con una voce divina.

La trama  è molto interessante perché permette di ripercorrere tramite la vita di una stella di cui non sapevo quasi nulla l'intera storia di un paese: Umm Kulthum muove i suoi primi passi nel mondo della musica quando l'Egitto una monarchia filobritannica, riesce ad affermarsi quando al potere c'era Faruq e lega il suo nome a Nasser.
La parte che più mi ha colpito è stato però il ruolo che si era ritagliata dopo il disastro della Guerra dei sei giorni: decide di girare il paese per risollevare il morale del paese e inizia a cantare in tutti i paesi arabi per costruire legami di solidarietà con l'Egitto sconfitto.


Ti ho amata per la tua voce però è un romanzo pesantino.
Mi sento di sconsigliarlo assolutamente a chi non conosce nulla di storia moderna dell'Egitto: io ne avevo delle reminiscenze universitarie e ho fatto molta fatica a stare dietro ai nomi citati ed ai fatti storici.
Anche lo stile l'ho trovato difficoltoso: troppo poetico, troppo prolisso.

Probabilmente questa è una lettura magnifica se siete impallinati con il mondo arabo contemporaneo (Qui una recensione esauriente), se invece lo siete solo come me diventa una lettura noiosa.

1 commento:

Silvia Pareschi ha detto...

Uh, che peccato! La figura di Umm Kalthum mi ha sempre affascinata, e quel libro mi sembrava interessante. Ma dopo aver letto la tua recensione mi sa che lo eviterò.