Sovietistan, il primo libro dell'antropologa norvegese Erika Fatland, mi ha entusiasmato.
Ho atteso con grandi aspettative l'uscita del suo secondo libro: La frontiera. Un viaggio intorno alla Russia.
Non vi pare un obiettivo folle quanto inebriante quello di viaggiare tutto intorno alla Russia?
La frontiera. Un viaggio intorno alla Russia
Viaggiare intorno alla Russia significa percorrere più di 20.000 km, 14 stati e un lungo tratto di mare.
Erika Fatland si lancia in questa impresa poderosa, viaggiando da sola per quasi un anno con il chiaro obiettivo di conoscere la Russia attraverso gli occhi e le ferite, alle volte non ancora cicatrizzate, dei suoi vicini di casa.
Le copertine:
Nel suo lungo viaggio Erika Fatland ha utilizzato ogni mezzo disponibile per passare da una frontiera all'altra: traghetti, aerei, macchina, autobus, renne, cavalli, kayak ed ovviamente tanti treni.
I francesi pongono in copertina il treno, facendo subito intendere che si tratta di un libro di viaggi ma perdendo così la specificità del viaggio intorno alla Russia.
Il treno compare anche sulle copertine polacche e norvegesi, ma è solo uno degli elementi della copertina e della ricerca dell'autrice: natura, architettura, politica, storia ed ovviamente sullo sfondo la Grande Russia.
I tedeschi hanno scelto la nostra stessa copertina, in linea di continuità grafica con il libro precedente dell'autrice. Effettivamente i richiami sono tanti e secondo me è una scelta azzeccata.
Nell'edizione tedesca però hanno scelto di elencare tutti i paesi toccati dalla scrittrice, mentre io adoro il sottotitolo "Viaggio intorno alla Russia" scelto da Marsilio: mi sembra che evochi gesta epiche!
La frontiera: la recensione
Il viaggio intorno alla Russia della Fatland è diviso in 4 sezioni, ognuna corredata da un'utile cartina per orientarsi tra i suoi spostamenti.
La prima è secondo me la più affascinante: il mare.
Ignorante come una capra, non sapevo bene cosa ci fosse "sopra" la Russia: la Fatland percorre in una specie di crociera questo lunghissimo confine e ci racconta di isole sperdute, di immondizia, di interessi economici mostruosi e di cambiamenti climatici.
Le terre di Francesco Giuseppe Fonte: Sputnik news |
Si parte dalla Corea del Nord (e per chi ha seguito Sara Caulfield nel suo viaggio in Corea leggerà tante delle cose che lei ha raccontato) per arrivare fino al Kazakistan.
La cosa che più mi ha affascinato di questa parte di viaggio è stato il ritorno dell'autrice in Kazakistan, dove era già stata per scrivere Sovietistan. Mi ha colpito come racconti di un paese diverso da come lo aveva incontrato nel viaggio precedente e di come si renda conto che non è stata Astana, la capitale, a cambiare radicalmente, nonostante sia una città in continua costruzione, ma è lei stessa che ha un approccio differente.
Sembra ovvio ma non è scontato ammettere che il giudizio su un viaggio non è mai oggettivo: quanto incidono i nostri umori su quello che vediamo?
Astana, Kazakistan Fonte: youmanist |
Ultima parte dedicata all'Europa: si inizia in Ucraina dove le conseguenze di essere vicini di casa della Russia sono belle vivide fino ad arrivare alla Norvegia, che condivide solo un piccolissimo tratto di confine ed è l'unico paese confinante a non essere mai stato in guerra con la Russia.
In questa parte di viaggio la Fatland corre un po', forse perché la storia della Seconda Guerra Mondiale e della cortina di ferro sono decisamente più note al lettore europeo.
Minsk Fonte: Touring Club |
Sovietistan mi era parso decisamente più scorrevole, mentre La frontiera è davvero molto impegnativo.
La mia copia è tutta sottolineata e piena di appunti al margine: sicuramente se dovessi visitare uno dei paesi attraversati dall'autrice andrei a rivedermelo perché è un'ottima ed approfondita base su cui costruire un viaggio.
Il mio consiglio è però di leggerlo con calma, non tutto insieme perché il rischio è (scusatemi il gioco di parole) di ritrovarsi in testa una grande insalata russa!
Autrice: Erika Fatland
(della stessa autrice ho letto anche Sovietistan, che mi è piaciuto di più)
Anno prima pubblicazione: 2019
Pagine:645
Dove: lungo tutto il confine russo!!!
A chi può piacere: a tutti coloro che amano i diari di viaggio e la geografia, purché amino anche la storia.
Un'altra recensione: Claudia de il giro del mondo attraverso i libri mi ha fatto conoscere questa autrice e ha letto prima di me La frontiera, condividendo con me i suoi pareri sulla lettura.
8 commenti:
Siccome appassionato di cose russe ( e sovietiche, ex-sovietiche ), ho apprezzato questa tua recensione del testo di un'autrice che ancora non conoscevo.
Ho una domanda da farti : il testo ha uno spin politico ? Ad esempio : pro, oppure contro il corso di V. V. Putin ?
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@marco: si parla di Putin tra le righe ed in modo esplicito.
Il testo è principalmente storico ma, soprattutto nella parte del Caucaso, è molto politico.
Credo possa piacerti!
si parla di Putin tra le righe ed in modo esplicito
Uh.
L'espressione che usi è ossimorosa ... immagino sia dipinto come il Grande Satana Imperialista ( e, incluso : sovranista, eccetera ), o qualcosa di simile ?
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* fascista, eccetera.
Essendo un testo principalmente storico, Putin ha un ruolo minore (ma non marginale) in questo racconto.
Viene presentata la sua politica "estera" (sempre che così davvero esteri i paesi ex URSS), ma non ci si sofferma sulla sua persona, soprattutto nelle zone più calde come nel Caucaso.
Se cerchi un libro su Putin non è questo il libro giusto,
se cerchi una lettura originale sulla Russia invece sì.
No.
I Paesi ex-sovietici non possono essere considerati del tutto autonomi dalla Russia e dalla Storia del Novecento.
La strutturazione o ri-strutturazione culturale, sociale, urbanistica, ha lasciato segni permanenti.
No.
Non cerco un libro su V. V. Putin : ne ho già in libreria, e ho le mie fonti on-line cui accedere.
Aborro la facile retorica globalista, la ruspa usata su tutto quanto è radicato e non collima con la società liquida funzionale all'interesse dell'Élite apolide.
Bene.
Terrò presente questo testo, per le prossime letture.
{ grazie della risposta }.
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A proposito della Sovietosfera, ti porgo [ questa mia recensione ] che ho pubblicato stamattina.
{ buona giornata }.
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I tuoi post sull'argomento sono stati uno spunto per riprendere i ricordi di quel viaggio a Tashkent.
Intanto [ ho appuntato i libri ].
Ciao.
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