17 dicembre 2017

Come se io fossi te


Quando ho scoperto che un ragazzo italiano, Andrea Caschetto, aveva scritto un libro sul suo viaggio in Argentina non ho saputo resistere e l'ho voluto immediatamente.

La copertina di questo libro racconta benissimo quello che è il tema di "Come se io fossi te": c'è un ragazzo che corre sulle sue gambe spingendo una carrozzella vuota. Strano no? C'è qualcosa che non torna?
Andrea incontra Azzurra, una ragazza di cui era stato innamorato, e scopre che ora è paralizzata sulla sedia a rotelle. Ad Andrea Azzurra piace di nuovo, ma si rende conto di non essere completamente spontaneo con lei e che la presenza della sua sedia a rotelle in qualche modo lo mette in soggezione.
Azzurra gli confessa che il suo sogno sarebbe stato visitare l'Argentina e chiede ad Andrea di farlo al posto suo.
Andrea prende una sedia a rotelle e decide di viaggiare anche con Azzurra, di testare personalmente com'è viaggiare sulla sedia a rotelle.
Questo non è un libro sulla disabilità, ma sulla percezione di una sedia a rotelle: come si comportano gli altri quando sei diverso e su come cambiano gli spazi quando li guardi dal basso.
L'unica cosa che non mi ha convinto totalmente di questo libro è stata l'attenzione, a mio parere eccessiva, verso l'oggetto sedia a rotelle, quasi come fosse una persona. Ed effettivamente lui chiama la sedia Azzurra, come la ragazza per cui viaggia. Credo sia una cosa assolutamente voluta dall'autore, ma da lettrice l'ho trovato un po'' "estremo".

La parte che però a me interessava davvero di più era sul viaggio in Argentina e quando ho visto un capitoletto su Mendoza ammetto di aver provato una stretta forte forte al cuore (credo si chiami nostalgia quella stretta lì). Andrea ha visitato diverse città dove sono stata io e molte altre dove sarei voluta andare. Secondo me leggere un libro così, molto scorrevole, può essere un buon modo per avvicinarsi all'idea di un viaggio dall'altra parte del mondo.
L'unica cosa che mi ha lasciato molto stupita è l'apprezzamento per il cibo italiano cucinato dalle famiglie italoargentine: in un anno ho visto cose che i miei occhi non potevano credere ed il mio cervello ha tentato di rimuovere: le lasagne preparate con i pancake, il formaggio muzzarella che è una galbanino, la pasta che scuoce dopo 1 nanosecondo e il caffè in polvere lungo lunghissimo. Della pizza argentina ve ne avevo parlato qui e non me la sento di dire altro: ad un certo punto non mi pareva nemmeno più tanto male perché avevo accettato che non fosse pizza ma un'altra cosa!
Non voglio assolutamente dire che si mangi male in Argentina, anzi sono d'accordo con Andrea che "come avviene per le ciliegie, una empanada tira l'altra".



Il viaggio di Andrea tocca:
San Nicolas de los Arroyos
San Rafael
Mar del Plata

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