Perché ho letto Ninfee nere di Michel Bussi?
Ho letto diversi libri in precedenza di Michel Bussi, il noto giallista francese, e tutti mi dicevano che il migliore in assoluto era Ninfee nere, che non è il suo primo romanzo ma quello che gli ha regalato la notorietà al pubblico internazionale dopo aver fatto incetta di premi in Francia.
L'occasione per leggerlo, dopo aver rimandato parecchio, me l'ha offerta Il book club dei viaggiatori che proponeva questo libro con l'#giallodagosto.
La trama di Ninfee nere
Giverny, in Normandia, è famosa per ospitare la casa dove Claude Monet dipingeva i famosi quadri con le ninfee.
In questo paesino da favola, invaso dai turisti, viene trovato morto un uomo.
Arriva il commissario per indagare e subito si innamora della bella maestrina che lo dovrebbe aiutare a capire meglio le dinamiche di questo paesino.
Fin dalla prima pagina del romanzo sappiamo che due delle tre donne protagoniste moriranno e solo una riuscirà a scappare. Chi? La bella maestrina intrappolata in un matrimonio triste oppure la bimba di 11 anni con un incredibile talento per l'arte o la vecchia rimasta da poco vedova e senza più nulla da perdere?
Quando mi appresto a leggere un libro di Michel Bussi parto con la consapevolezza che alla fine me la farà sotto il naso e non riuscirò a scovare l'arcano che si nasconde dietro il suo giallo.
Sono consapevole dei miei limiti di investigatrice lettrice di gialli e sono una grande estimatrice del più venduto giallista francese dei nostri tempi.
Per prima cosa bisogna sgomberare il campo dall'equivoco che il libro parli di Claude Monet. Il romanzo di Bussi è semplicemente ambientato a Giverny, un paesino delizioso dove viveva e dipingeva Monet. Ora invece vive dell'interesse che porta turisti da ogni parte del mondo a vedere la sua famosa casa e il suo giardino con le ninfee. Qui si cela una critica nemmeno troppo velata agli effetti del turismo di massa che ha sui piccoli centri e sulle vite di chi invece li abita.
In tanti mi avevano consigliato di leggere Ninfee nere perché sarebbe il suo romanzo più bello ed avvincente.
[Le copertine francesi delle edizioni economiche dei libri di Bussi sono ahimè orribili]
Invece a me non è piaciuto granché.
L'inizio l'ho trovato molto lento, tutt'altro che coinvolgente.
Ammetto di aver faticato un po' e di essermi imposta di andare avanti.
Proseguendo la lettura la curiosità lasciava piuttosto il passo al fastidio di non riuscire a capire assolutamente dove volesse andare a parare l'autore.
[La copertina ungherese è la mia preferita]
Solo verso la fine il giallo mi ha coinvolto per davvero e sono riuscita ad apprezzare il perfetto incastro creato da Michel Bussi per riuscire a stupire il lettore.
Perché comunque bisogna riconoscere che Michel Bussi è davvero un mago nel trarre all'amo chi sta leggendo il suo romanzo!
Oltre all'edizione "normale", E/o ha pubblicato anche una graphic novel tratta dal romanzo di Bussi.
Autore: Michel Bussi
dello stesso autore ho letto (in ordine di preferenza):
Anno prima pubblicazione: 2011
Pagine: 394
Dove: Giverny e, in piccola parte, a Vernon e Rouen (Normandia)
A chi può piacere: a chi ama il giallista francese, ma io sconsiglio di iniziare a leggere i gialli di Bussi partendo proprio da questo libro; a chi pensa di andare a visitare Giverny e ama i gialli.
Un'altra recensione: Due lettrici quasi perfette che invece hanno iniziato la conoscenza di Bussi proprio con Ninfee nere
1 commento:
Utili consigli di lettura.
Sereno giorno.
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