Qualche settimana fa ho visto La custode di mia sorella, da vera masochista visto che il libro l'avevo già letto e, anche se il film alla fine è diverso, sapevo che avrei pianto come una fontana dal primo minuto a ben oltre i titoli di coda.
L'altrasera invece ho visto Un soffio per la felicità: un film che racconta la storia di Wendy, una mamma estremamente coraggiosa. Rimane incinta del marito violento e, senza il suo consenso, dà il bambino in adozione mentre il marito è in carcere. Il figlio vive felice nella sua nuova famiglia facoltosa, dove non gli manca nulla nè sul piano materiale nè su quello degli affetti. Finito di scontare la sua pena l'uomo è cambiato e tornano a vivere insieme: quando lei gli confessa di aver avuto un figlio da lui decidono di cercarlo e di appigliarsi al fatto che la sua a è stata falsificata per poterselo riprendere. E qui si apre una discussione non da poco: cos'è meglio per il bambino? Continuare a stare con l'unica famiglia che conosce oppure quella naturale?
Non svelerò il finale ma vi dirò che alla fine questa madre dimostrerà di voler un bene infinito al suo piccolo.
