Perché ho letto Studio sex di Lisa Marklund?
Parlando con un'amica in biblioteca, mi sono resa conto che i gialli svedesi li conosco solo per fama ed era giunta l'ora di approcciarmi anche io a questo genere.
Su acciokooks l'ho scambiato con un altro giallo Marsilio, che per me è una garanzia in fatto di gialli... e ci avevo visto bene!
Ho scelto Studio sex abbastanza a caso, senza sapere che questa è la prima indagine che vede protagonista la giornalista Annika Bengtzon: se vorrò proseguire ci sono ben altre 10 indagini che mi attendono e pure dei film tratti da questa serie!
Il giallo è ambientato a Stoccolma. Copertina tedesca |
Studio sex: la trama
In una torrida estate svedese viene ritrovato vicino ad un cimitero al centro di Stoccolma il cadavere di una ragazza cha lavora come spogliarellista
Annika, che lavora in un quotidiano come sostituta estiva, riceve la soffiata e si trova ad indagare sull'omicidio di una ragazza che ha qualche anno meno di lei.
Le storie di Josefin, la ragazza uccisa, e quella della giornalista si intrecciano insieme a quella politica svedese: perché è sospettato un ministro svedese di un crimine così grave?
Studio sex: titolo ammiccante ed azzeccato
Le donne al centro dell'attenzione di questo libro sono due: la povera Josefin cha lavorava nel club porno Studio sex ed Annika che fa la giornalista.
Sex in svedese è anche il numero 6 ed è proprio alle 18 che va in onda alla radio un programma di approfondimento che si chiama Studio sex, che si occuperà del caso della ragazza uccisa e stuprata nel parco vicino al cimitero ed anche del lavoro di Annika come giornalista.
In italiano, come in molte altre lingue, si è mantenuto il titolo originale, ma probabilmente lo stesso gioco di parole non rendeva in tutte quante ed alcuni hanno scelto di cambiarlo.
I danesi hanno scelto una parola che significa "ondata di calore": effettivamente tutti i personaggi del libro si lamentano di un'estate bollente ed il lavoro di Josefina e le sue amiche lo è altrettanto.
L'edizione danese è bollente |
Banale invece la scelta portoghese: Omicidio nel parco.
E la scelta della copertina con gli alberi spogli in piena estate? Bocciato su tutti i fronti
Portoghesi bocciatissimi! |
Un elogio va invece ad inglesi ed ungheresi che hanno tradotto il titolo in Studio 69 mantenendo così il titolo malizioso ...
Copertina inglese |
Studio sex: la recensione
Studio sex è stato pubblicato nel 1999, ambientato nello stesso periodo ed ovviamente per un pubblico contemporaneo e questo si sente.
Le prime 100 pagine sono noiose: cento pagine che la protagonista, Annika la giornalista, impiega per trovare le foto della ragazza assassinata al cimitero, trovare i suoi ex compagni di scuola e capire chi fosse. 20 anni dopo ci sarebbero voluti solo un paio di clic su facebook! Questa parte che va avanti a floppy disk e rubriche telefoniche fatica a coinvolgere il lettore.
Poi però il giallo sembra diventare di così banale soluzione (è così ovvio l'assassino) che mi sono appassionata: ci deve essere qualcosa sotto. Perché ad un certo punto, che si sia nel 1999 o nel 2020, non è la tecnologia a fare la differenza, ma il cervello, il cuore e la testardaggine di chi indaga.
La trama si sdoppia e da vicenda puramente della singola vittima, viene coinvolto un ministro. Non si approfondisce la storia svedese, ma ci sono degli spunti interessanti per capire come vivere gomito a gomito con i russi abbia condizionato la storia svedese.
In queste pagine si fa spesso riferimento al cuore di Stoccolma, che è una città che non conosco. Se ci siete stati o pensate di andarci può essere un bel libro per scoprire i palazzi e le vie della città.
Il libro è diviso in 3 parti: luglio, agosto e settembre. Nelle prime due si parla di un'estate molto afosa: credo che se questo libro lo avessi letto in una settimana torrida estiva non avrei sopportato che una svedese si lamentasse per il caldo... avrebbe urtato la mia sensibilità termica :) Quindi leggetelo ora!
Fonte: Il giro del mondo attraverso i libri QUI trovate la sua selezione di libri meritevoli ambientati in Svezia |
Raccontare un giallo è sempre difficile perché la possibilità di svelare inavvertitamente un dettaglio e rovinare la sorpresa è facilissimo.
Mi limiterò dicendo che questo libro tratta un tema davvero di attualità (e non solo per la vicinanza alla giornata del 26 novembre): la violenza sulle donne. Violenza che ha mille sfaccettature e soprattutto può colpire anche dove sembra tutto tranquillissimo.
Fonte: Europe Aid |
Autrice: Lisa Marklund
Anno prima pubblicazione: 1999
Pagine: 442
Dove: Svezia: la maggior parte del libro è ambiebtato a Stoccolma, ma si va anche ad Harpsund, fuori Stoccolma, ed al nord dalle parti di Piteå.
A chi può piacere: a chi cerca un giallo ambientato in Svezia, chi cerca un giallo che tratti di violenza sulle donne in modo non scontato.
4 commenti:
Ciclicamente mi ripeto che voglio tornare ai gialli. Ma ciclicamente mi ripeto un sacco di cose che poi non faccio. Anch’io, alla fin fine, di gialli svedesi ne ho letti ben pochi. E mi ha incuriosito il commento di chi, nel profilo Instagram che hai postato, sostiene un “sopravvalutata come la Lackberg”. Sebbene siano due autrici di gran successo.
Indipendentemente dal libro che racconti, i tuoi post, con questo gioco di copertine dal mondo, mi piacciono sempre parecchio.
Lo dico che sei UNICA.
Il mio abbraccio Federica,buon fine settimana
Maurizio
Beh, vero... geniale la traduzione Studio 69, per mantenere almeno anche un senso sessuale oltre che numerico.
Non sarà il mio libro, però penso che l'argomento dia ritmo e prenda la lettura.
Moz-
Sembra una buona trama per un film.
Saluti a presto.
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