05 settembre 2020

Imparare a parlare con le piante

 Perché ho letto Imparare a parlare con le piante di Marta Orriols?

I motivi che mi hanno spinto a scaricare Imparare a parlare con le piante sono stati principalmente tre:

  1. adoro le novità subito disponibili della biblioteca on line 
  2. il fascino delle copertine belle e dei titoli curiosi mi prende sempre all'amo
  3. la storia è ambientata a Barcellona, una città di cui non mi stanco mai e dove sono tornata lo scorso anno.
Giuro solennemente che il motivo, dopo aver letto la trama, non è stato questo:
Fonte Elena Triolo

La trama: Imparare a parlare con le piante
Mauro lascia Paula dopo tanti anni insieme per un'altra donna più giovane.
Qualche ora dopo Mauro muore in un incidente stradale.
Paula, che è una neonatologa, deve elaborare due lutti: il tradimento e quello per il compagno di sempre, che tutti ovviamente credono che fosse ancora il suo compagno.
E se non vuole lasciarsi morire, deve rinascere: non c'è altra scelta.



Imparare a parlare con le piante: recensione
C'è un cosa che mi  è piaciuta tanto di questo libro, che di per sé non mi ha fatto impazzire, ed è contenuta nel titolo: è il verbo "imparare". 
Paula si trova catapultata in un girone infernale da un momento all'altro: convinta di poter salvare la sua relazione si scopre cornuta e improvvisamente single e dopo due ore rimane anche vedova, almeno formalmente.
Paula deve "imparare" a reagire ai dolori: il tradimento e la morte. 
La copertina polacca è quella che mi piace di più perché rende visibile la confusione che Paula ha in testa, tra l'aggrapparsi al ricordo della storia con l'uomo della sua vita e crogiolarsi nel dolore e nei dettagli di un tradimento.

Il secondo elemento del titolo è "parlare" perché questo libro è un dialogo con la sofferenza, con la necessità di capirsi ancora prima di capire, con il bisogno di procedere a tentoni e prendere nuove misure con il mondo circostante. Questo è l'aspetto che mi ha lasciato un po' dubbiosa sul libro: è una lettura molto introversa, tanti pensieri e riflessioni, pochi fatti. Visto l'argomento probabilmente non poteva che essere così, ma non sono riuscita a farmi coinvolgere pienamente.
Ultimo elemento del titolo sono "le piante". Immaginate Paula che si trova a vivere in una casa che all'iprovviso è diventata troppo grande per lei e non la rappresenta più. LA cosa più visisbile di questo cambiamento sta nel terrazzino dove Mauro, il suo compagno, curava con tanta dedizione le piante e lei non riesce a ricordarsi come si fa a tenerle in vita, che poi è come tenere in vita il loro proprietario.
Esiste ovviamente anche un'edizione catalana, con la copertina molto simile a quella spagnola, perché l'autrice vive e lavora a Barcellona. Mi aspettavo molta più Barcellona da questa lettura, ma ho trovato parecchia Catalogna, con i suoi paesini di villeggiatura sulla costa e quelli invece inerpicati sulle montagne.
Piccola nota di colore per la mia passione "titoli e copertine": la peggior copertina è quella inglese, senza ombra di dubbio.
I tedeschi hanno una passione per le traduzioni fantasiose dei titoli! Questa volta che il titolo era così calzante mi è proprio spiaciuto: "il momento tra i tempi"... bah?!?!

Autrice: Marta Orriols
Anno prima pubblicazione: 2018
Pagine: 240
Dove: Catalogna, Spagna
A chi può piacere: a chi cerca una storia molto intima e non teme la malinconia che carica questo libro; a chi sta elaborando  un lutto, magari non recentissimo; a chi ha bisogno di pensare "poteva andarmi peggio" ^_^
Un'altra recensione:  Il pensiero di The bibliophile girl è molto vicino al mio




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26 agosto: "Imparare a parlare con le piante" di Marta Orriols #ponteallegrazie ⠀ 📖"Era il ventisei agosto e lei indossava un giacchetto di filo nero a maniche lunghe, gonna fino alle caviglie e un paio di ciabatte invernali con la zeppa, che accanto ai miei sandali piatti, fatti di due striscette di cuoio, denunciavano un codice assolutamente diverso dal mio. Non siamo la stessa donna e quindi non abbiamo lo stesso tipo di dolore, per quanto l'afflizione ci arruoli entrambe nelle sue file, come se il lutto fosse un agente infettivo in grado di riprodursi e di trasmettersi indipendentemente dalla volontà di chi perde qualcuno che ha amato. Il mio dolore è mio e non voglio che assomigli al suo." ⠀ 📕Così ragiona Paula mentre ha di fronte la signora Maria, amica del padre e vedova. Anche Paula ha appena perso il suo compagno, Mauro, e sono tutti stretti intorno a lei perché le è stato portato via all'improvviso per un incidente con la bicicletta. Quello che non sa nessuno è che Mauro le aveva appena confessato di avere una relazione e che l'avrebbe lasciata per sposare la sua amante. C'è quasi da credere nel karma quando Mauro viene investito. E Paula rimane a barcamenarsi tra quello che tutti credono e quello che è veramente successo oltre a dover far fronte, da sola, a due devastanti lutti: quello dell'abbandono e quello della morte. ⠀ 👩‍💻Vista l'ambientazione a Barcellona mi sono sentita in dovere di fare la crema catalana per questa prima data del #calendarioletterario dopo la pausa estiva 😋 rompere la crosticina è stato molto godurioso. ⠀ Questo romanzo d'esordio si fonda sull'incomprensione. Certo, nessuno può veramente comprendere il dolore di chi ha appena subito una perdita, ma in questo caso nessuno può accedere alla solitudine di Paula. Soprattutto perché nessuno sa la verità. E più ancora della perdita è la rabbia per non poter inveire contro il bastardo che l'ha tradita e lasciata a fare più male nel leggere di Paula. In morte, si sa, siamo sempre tutti più buoni. ⠀ 🤗 Bentornati (se siete stati in ferie) e buon inizio della nuova stagione. Avevate già visto questo romanzo? Cosa ne pensate?

Un post condiviso da Giulia (@books_details) in data:

4 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Una bella novita' in Settembre
Il mio abbraccio Federica
Maurizio

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Grazie per i tuoi consigli.

Sara Sara ha detto...

Ciao Federica! Non conoscevo questo libro, ma devo ammettere che sembra molto interessante! Me lo appunto! :)

Mirtillo14 ha detto...

Interessante la tua recensione di questo libro, che non conosco. Mi è piaciuto il fatto che ci mostri anche le copertine del libro, in altre lingue. E' una cosa interessante ed è la prima volta che le vedo. A parte che io so solo l'italiano, male il francese e, dell'inglese ,ho dimenticato anche il poco che avevo imparato. Quindi, copertina bella o no, potrei leggerlo solo in italiano. Certo che , a questa Paula, in poco le capita di tutto !!Necessariamente deve trovare un salvagente per venirne fuori, meglio possibile e nonostante tutto il dolore e la rabbia che ha dentro. Quindi dico che mi è piaciuta la tua recensione ma non so se sia una storia per me , che già di natura sono abbastanza riflessiva e taciturna, pure portata a rigirarmi in ciò che non va, senza sapere come uscirne. Grazie per essere passata e saluti.