18 gennaio 2021

La ragazza con l'orecchino di perla

Perché ho letto La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier?

C'è chi prima di un viaggio cerca  delle letture a tema, che siano preparatorie per quello che andrà a visitare.

L'ho fatto anche io e a febbraio dell'anno passato ho letto Formaggio olandese, perché l'obiettivo del mio viaggio di Carnevale dello scorso anno a Rotterdam e dintorni era di provare il formaggio Gouda (anche se il libro racconta di un commerciante di Edam, che è un altro tipo di formaggio).

Io però mi riconosco molto di più in un'altra categoria di viaggia-lettori: quelli che dopo aver visitato un posto, ci ritornano tramite le pagine di un libro. E' così che sono tornata a Delft, splendida cittadina che avrei apprezzato molto di più se non avesse piovuto a secchiate, se non ci fosse stato un vento che spostava la gente e il freddo non mi avesse congelata completamente.

ceramiche-delft
Il Museo della Ceramica di Delft 
Oltre alla ragazza con l'orecchino di perla, c'è anche Nijntie: della coniglietta olandese per antonomasia ve ne ho parlato QUI

La ragazza con l'orecchino di perla: la trama

Delft, città olandese della ceramica, 1664.

La famiglia di Griet è caduta in disgrazia quando suo papà, che faceva il pittore di mattonelle, è rimasto cieco. 

Griet ha sedici anni quando viene mandata a fare la serva per la famiglia del pittore Veeremer, dove sono tutti cattolici a differenza sua che è protestante.

L'autrice racconta quella che poteva essere la quotidianità di una ragazza olandese in quell'epoca.


La ragazza con l'orecchino di perla: la recensione

De La ragazza con l'orecchino di perla ci sono 3 cose fondamentali da sapere:

  • NON è una storia vera, ma è l'autrice che prova a pensare chi potrebbe essere la ragazza che era stata ritratta da Veermer.
  • Dal libro è stato tratto anche un film con Scarlett Johansson, che però non ho visto.
  • Il titolo del quadro da cui prende spunto la storia non è La ragazza con l'orecchino di perla, ma La ragazza con il turbante. Attenzione: il quadro è esposto a L'Aja mentre nel Vermeer Centrum di Delft potrete visitare solo il suo studio.
Il libro di Tracy Chevalier ha un grandissimo pregio: riesce a coniugare una storia coinvolgente dal punto di vista narrativo con la coerenza storica del contesto.

All'inizio bisogna essere un po' tenaci perché incomincia con un ritmo piuttosto lento, ma poi ci si appassiona così tanto allo sguardo di Griet sul mondo che quando il libro finisce quasi dispiace doverla salutare.

Ci si affeziona a Griet ed alla vita dura da serva ragazzina, ai suoi sogni ed ai suoi turbamenti sentimentali, alla sua famiglia così sfortunata ed anche alla famiglia del pittore che la ritrae. 
Si ha paura con lei quando un uomo bavoso la importuna e Griet si sente in pericolo e quando attira le gelosie delle altre donne della casa dove lavora.
Questi sono i libri che più amo: quelli che riescono a farti entrare nella vita della protagonista e dei personaggi che le ruotano attorno.

Le copertine di La ragazza con l'orecchino di perla

State forse pensando che La ragazza con l'orecchino di perla avrà la stessa identica copertina con il quadro ovunque?
Errore!

Basti pensare che Neri Pozza per festeggiare il ventennale dell'uscita del romanzo ha rieditato tutte le copertine dei romanzi della Chevalier e le ha affidate a Gatsy Books. 


C'è chi ha puntato sulla semplicità del dipinto in copertina e lo sguardo magnetico della ragazza con l'orecchino di perla, come per esempio i finlandesi

o ha fatto una scelta molto semplice, tipo la copertina francese:

Ci sono altre edizioni in cui viene da chiedersi semplicemente "Ma perché?!?!?!". Per esempio, perché gli spagnoli hanno scelto questa versione in cui sembra che abbia l'ittero?

Ovviamente essendo stato tratto un film dal libro ci sono delle edizioni che ne ripropongono in copertina la locandina: personalmente è una cosa che non amo, ma ne capisco la strategia di vendita.

Tra quelli che hanno lavorato bene darei una medaglia agli inglesi. Mi piace molto la copertina in cui, oltre al ritratto, trova spazio anche la cittadina olandese di Delft:

e quella in cui si mostra lo studio di Vermeer

La ragazza con l'orecchino di perla: un'opera nell'opera

Se leggere La ragazza con l'orecchino di perla non vi servirà assolutamente per conoscere la storia vera di chi fosse la ragazza dipinta da Vermeer, invece vi servirà per capire com'era la vita dal punto di vista storico nell'Olanda del XVII secolo, ma non solo.

Leggere questo libro vi farà capire come un quadro, che già era famoso, è diventato iconico ed è conosciuto da tutti non con il suo vero nome, La ragazza con il turbante, ma con quello del libro (e poi del film) ad esso ispirato.

La ragazza con l'orecchino di perla è così famoso che troverete un sacco di parodie e gadget ispirati a quella giovinetta che segue con lo sguardo chi la guarda.

Io vi lascio due esempi di street art che si ispirano alla ragazzina di Delft: il più famoso è quello di Banksy mentre il secondo è quello di Blub (prima o poi almeno in Italia spero di poter ricominciare a gironzolare in sicurezza!). 
In ultimo anche la mia parodia preferita, ma con una semplice ricerca su internet potrete trovare anche la "vostra" ragazza con l'orecchino di perla preferito!


Il murales di Bansky si trova a Bristol e ad aprile le è stata aggiunta la mascherina, anche se questa scelta non è stata rivendicata da Bansky.
Fonte: The economic Times









Autrice: Tracy Chevalier
(non ho mai letto altri romanzi dell'autrice: cosa mi consigliate?)
Anno prima pubblicazione: 1999
 Pagine: 237
Dove: Delft, Paesi Bassi
A chi può piacere: a chi ama i romanzi storici; anche a chi non li ama troppo, ma ama le storie coinvolgenti, a chi ama l'arte e la pittura
Un'altra recensione:  sul blog Il mestiere di leggere trovate una recensione molto approfondita del libro.

6 commenti:

Icaro ha detto...

Io ho visto il film molti anni fa però mi era sembrato tanto noioso!

UIFPW08 ha detto...

Come sempre ottima ricerca e ottimo libro
Brava Federica
Maurizio

Luna PizzaFichiEZighinì ha detto...

Concordo totalmente con Icaro: film che ho faticato a finire di guardare chiedendomi ripetutamente il perché di tanta bruttezza. Lento, noioso, a tratti caricaturale e per nulla coinvolgente. Tanto da togliermi la voglia di leggere il libro. Ora che ne parla però mi fai venire la curiosità ( anche di visitare Delft!). Stupenda la copertina inglese!

baba ha detto...

Continua la fortuna serie “io che incrocio le letture della Fede”.
In zona arancio, si fa del proprio meglio per rispettare i confini del proprio comune e ritagliare dei momenti all’aria aperta. Niente corsa perché qui intorno non è il caso. Così, ho ripreso a camminare con un audiolibro nella testa e un paio di giorni fa ho provato con questo qui, ma mi sono subito arenata (nonostante la bravura di Isabella Ragonese).
La lentezza iniziale mi faceva distrarre troppo. Eppure, sono certa che questo possa essere un libro nelle mie corde. Proverò con il cartaceo.

Novella Semplici ha detto...

Molto bella la copertina inglese oltre a quella italiana, concordo.

Sara ha detto...

L'ho letto secoli fa, ho un ricordo vago, ma mi era piaciuto!