C'era Sanremo, mi piaceva tanto tantissimo la canzone di Gianni Morandi. Ma ero anche contenta per Blanco e Mahmood.
Però è cambiato tutto.
Non scriverò un post su argomenti che conosco solo in modo superficiale, seppur non smetta di informarmi.
Non scriverò un post sull'angoscia che mi crea questa situazione e un sacco di altre emozioni negative.
Scriverò il mio post di febbraio, semplice. Sperando che chi cerca un suggerimento su un libro per evadere da queste sensazioni possa trovare qualcosa di interessante.
Non conosco libri specifici sull'Ucraina ma sui social si trovano interessanti consigli.
Qualche anno fa io ho letto La frontiera di Erika Fartland, una giovane antropologa che ha percorso tutto il lunghissimo confine intorno alla Russia dalla Corea del Nord alla Norvegia passando anche per l'Ucraina e raccontando città e territori che fino a 10 giorni fa non sapevamo nemmeno esistessero. E' una lettura molto densa ma molto interessante.
Libri:
Luoghi dei libri di febbraio 2022 |
La prima "sola" di febbraio è stata "La donna che amava i numeri" di Toni Jordan. Anni fa avevo letto un altro suo libro davvero divertente, tagliente (nel vero senso della parola) e pure romantico: se non avete letto Questo minuscolo, inutile cuore vi consiglio di recuperarlo. Poi però non leggete "Addition" a cui in italiano hanno pure cambiato il titolo in modo così banale. Sulla copertina italiana ,che non ci azzecca nulla, stendo un velo pietoso.
Una storia strampalata su una donna con un disturbo ossessivo compulsivo che banalmente è reso con l'amore per i numeri e che si innamora di uno che non scappa a gambe levate quando si rende conto del pasticcio in cui si va a infilare. Questo libro è semplicemente una storia in cui gli elementi sono soppesati in modo maldestro e che è riuscito male. Evitatelo e ASSOLUTAMENTE non regalatelo all'amica che si è laureata in matematica!
La favolosa storia delle verdure è il saggio letto per il GdL di cibook.
L'autrice sceglie 10 verdure e racconta come sono arrivate fino a noi nella forma e nei colori con cui li conosciamo oggi. Anche le verdure subiscono le mode e in certi periodi vengono apprezzate ed in altri denigrate. Un esempio è il topinambur che da qualche tempo è tornato ad essere un cibo di tendenza. Particolarmente interessante è la storia di come questa pianta originaria del Canada prenda in realtà un nome un po' brasiliano.
Il "difetto" di questo libro è che ovviamente essendo l'autrice francese fa esempi e si rifà - giustamente- alla tradizione d'oltralpe.
Interessante, ma non imperdibile.
La famiglia Aubrey è il primo volume di una saga che ha come protagonista una famiglia inglese borghese di fine '800 che non se la passa molto bene economicamente.
Il romanzo è stato scritto a metà anni '50 ed ha quasi 600 pagine. Ce ne sarebbero altri due di volumi, ma non credo che proseguirò nella saga perché la narrazione è troppo lenta per i miei gusti.
Insomma, la saga familiare inglese del mio cuore resta sempre I Cazalet che si fa divorare di pagina in pagina.
Lo sposo importato è stranamente stato scritto nel 1898.
Dico stranamente perché in 80 pagine descrive una protagonista femminile, Flora, così volitiva e testarda nel voler scegliere chi sposare da sembrare un'eroina più moderna.
Se hai visto Unhorthodox troverai una storia molto diversa.
In quelle 80 pagine c'è tutto il dramma dell'identità degli immigrati: suo papà, un ebreo arrivato a New York giovanissimo, continua a sognare ed idealizzare il suo paesino natale. Per trovare un buon marito per la figlia, parte per tornare lì ma trova un paese molto diverso da quello che era nei suoi ricordi.
Lettura veloce veloce, ma che sa calibrare ironia e dramma interiore. Consigliato!
Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia è una graphic novel diversa dal solito Zerocalcare.
Comprende 5 storie, 4 già pubblicate tra fine 2020 e il 2021 più l'ultima inedita.
I primi 4 capitoli sono decisamente impegnati: le carceri durante l'inizio della pandemia, cosa succedde quando manca la sanità territoriale, che cos'è la cancel culture (quello meno riuscito secondo me) e il viaggio in un campo profughi in Iraq (quello che mi ha colpito maggiormente).
L'ultimo capitolo, il dietro le quinte del suo film per Netflix, è quello più vicino al solito Zerocalcare perché racconta con la sua solita maestria le ansie con cui noi anni '80 ci scontriamo quando dobbiamo raggiungere un obiettivo.
Se volete uno Zerocalcare con cui evadere dalle tensioni di questo periodo vi consiglio L'elenco telefonico degli accolli.
Audiolibri:
Io ho scelto di ascoltare l'autobiografia di Guccini che mi piace tantissimo: Non so che viso avesse - Quasi un'autobiografia.
Il libro si divide esattamente in due parti: la prima è davvero la storia della sua vita, dall'infanzia al mulino al successo; la seconda invece è un'analisi delle sue opere.
Quasi due libri, molto diversi tra di loro per temi e punti di vista, ma entrambi davvero interessanti.
Film & serietv:
Incastrati con Ficarra e Picone doveva far ridere nel raccontare la sfortuna di due sempliciotti che si trovano invischiati in un caso di omicidio e vendette di mafia.
Ma non fa ridere, anzi a tratti annoia.
Avevo sentito tanto parlare di questo capolavoro che doveva essere Don't look up con un super cast stellare.
Forse mi è sfuggito, ma davvero è tanto più originale dal solito film dove c'è un'asteroide che punta dritta dritta contro la terra?
5 commenti:
Anch'io adoro la canzone di Morandi e la ascolto con allegria, cercando di distogliere i cattivi pensieri da tutto quello che sta accadendo.
Grande Gianni, che quando vuoi lui c'è ;)
Mi piacciono Ficarra e Picone ma ad Incastrati per il momento dico no. Don't look up non è assolutamente un capolavoro, semplicemente dice quello che nessuno direbbe, non risparmia niente e nessuno ed ha maledettamente ragione, un merito non da sottovalutare.
Speriamo che quest'incubo finisca al più presto!
Chissà quanti libri ispirerà questa terribile vicenda?!
Cone suggerimento di un libro adatto su Ucraina e Russia mi vengono in mente Trans Europa Express di Paolo Rumiz e Anime Baltiche di Jan Brokken. Meglio il primo perché parla appunto fo un viaggio lungo il confine dal Baltico a Istanbul. È molto calzante nonostante abbia già qualche anno sulle spalle. Un augurio che passi presto tutto quanto e possiamo tornare ad avere il cuore un pochino più leggero.
@novella: di Rumiz ho letto solo Il filo infinito: molto interessante ma un po' pesantino.
Anime baltiche è bellissimo: l'ho letto, sottolineato e ri-sottolineato prima di andare in Lettonia ed Estonia...
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