27 gennaio 2020

una foto al giorno: un fine settimana in Emilia

Fare un post con una foto al giorno per un fine settimana è un po' balzano, ma ormai questa idea (nata da OneTwoFrida) è diventata un classico dei miei viaggi e dei miei viaggetti.
Quindi ecco cos'è successo tra Bologna e Parma :)


Giorno 1: Bologna
A Bologna ci ero stata da poco e quindi ne ho approfittato per rifare un bel giretto per la città, passeggiando sotto i portici, e rimangiare i tortelli da Sfoglia Rina: una roba buonissima!
La mia missione era vedere la mostra di Botero e, visto quello che ho fatto in questi due giorni, c'è stata una certa coerenza di pensiero!


Grazie a Cdp & Sara: reincontrarli dopo anni è stato un regalo meraviglioso.

Giorno 2: Parma
A Parma invece non ci ero mai stata, ma sapevo che chi ci passava ne tornava a casa piacevolmente stupito.
A Parma ho trovato un tempo grigio che non mi ha permesso di apprezzare come si dovrebbe il suo bel parco, ma ho gironzolato tra le sue vie, piazze chiese e battistero felice di trovarmi in una città senza troppi fronzoli per turisti.
Tutto questo è stato merito di Silvia che, da vera parmigiana, mi ha mostrato le meraviglie della sua città condendoli di aneddoti e ricordi della sua infanzia: grazie mille!
La mia foto della giornata è solo una: il fantastico pranzo alla trattoria I corrieri. 
Silvia mi ha spiegato che i tortelli per essere davvero buoni vanno annegati nel burro e asciugati nel parmigiano :)

In foto:
-Lambrusco che va bevuto in una scodella, un po' come il sidro in Bretagna
-i tortelli verdi erano di patate
-i bianchi di erbette (non spinaci) e ricotta
-i rossi di zucca
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22 gennaio 2020

La ferrovia sotterranea

Perché ho letto La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead?
Ultimamente si è fatto un gran parlare di una polemica sulla promozione dei libri su instagram con cappuccini e brioche.
Mi schiero: sì mi, piacciono. Scorrere questi profili è come andare a passeggio in un viale con negozi con vetrine curatissime. Compro tutto quello che vedo in vetrina? No. Se voglio comprare o leggere quel libro entro nella libreria, scorro la trama, cerco altri pareri su blog o da altri lettori.
Questo per dire che se ho deciso di leggere La ferrovia sotterranea non è di certo perché ho letto che è stato l'unico libro a vincere negli ultimi 20 anni sia il Pulitzer che il National Book Award!
L'ho letto perché, semplicemente, quando è uscito due anni fa per Sur, instagram era invaso da questa copertina, che mi è rimasta impressa e quando ne ho avuto l'occasione me lo sono procurata... e ci ho fatto anch'io la mia fotina col caffettino.


La ferrovia sotterranea: la trama
Cora è una schiava nera in una piantagione di cotone della Georgia, così come prima di lei lo sono state sua mamma e sua nonna.
Cora non sa cosa sia la libertà, ma sa che sua mamma l'ha abbandonata per fuggire dalla tenuta dei terribili fratelli Randall ed è l'unica schiava della piantagione che non è mai stata riacciuffata.
In compagnia di Caesar, un altro schiavo della piantagione, Cora inizia una disperata fuga verso la libertà nel nord degli Stati Uniti: per farlo si serviranno della cosiddetta ferrovia sotterranea.







🚂 🚂🚂🚂🚂 The Underground Railroad by Colson Whitehead 5/5 • Once I realized that Colson Whitehead utilized some literary license by including chunks of fantasy in his version of the Underground Railroad, my mind exploded with the possibilities. I knew that this was not going to be a normal run of the mill story. Not only was the Underground Railroad a real train underground but events affecting blacks took place a hundred years plus early. I call this “event travel” through time. • Three generations of slavery starting with Cora’s grandmother who crossed the Atlantic to a plantation in Georgia. This is a bit sketchy...perhaps thats the way it was. Few records were kept. Everything was pretty much word of mouth, especially amongst the slaves. Looking through Cora’s eyes was disturbing and heart wrenching. I had no frame of reference to guide me. I had no clue what life would have been like for me in Cora’s place. Perhaps, that is what the author wanted...to capture readers and take them on this terrifying journey along side Cora... stolen bodies working on stolen blood stained land. Be prepared. This is not a make believe fairytale where there’s a happily ever after. But it does end with hope, and perhaps that is what is needed. • • This was our book club selection. We have a small group ranging in age from mid 30s to mid 60s. The discussion was lively and poignant. #theundergroundrailroad #theundergroundrailroad #colsonwhitehead #stolenbodiesstolenland #bookclubbooks #historicalfiction #blackhistory #instagramphotography #seewhatiseephotography #throughalens #havecamerawillshoot #doyouseewhatisee👀 #bookphotography #beautifulbookcovers #myreviews #reviewsbyliluslibrary
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La ferrovia sotterranea: la recensione
Se deciderete di leggere La ferrovia sotterranea dovete sapere che non state prendendo in mano un romanzo storico, ma un romanzo ucronico.
Ammetto di aver cercato su wikipedia la definizione di ucronia solo dopo averlo finito: è un genere di fantascienza in cui si immagina come sarebbe andata la storia se fosse successo qualcosa di diverso.
Ne La ferrovia sotterranea si immagina che esista davvero e fisicamente una rete ferroviaria, con cunicoli, rotaie, stazioni e locomotive per aiutare gli schiavi dei paesi del Sud degli Stati Uniti ad andare verso il Nord.

Esisteva per davvero una metaforica "ferrovia sotterranea", intesa come una rete di contatti e persone che erano pronte a mettere a repentaglio la loro incolumità per aiutare questi poveri schiavi a fuggire verso una terra più giusta: era però nella realtà solo un modo di dire.



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“Tutti gli uomini sono creati uguali, a meno che non decidiamo che tu non sei un uomo”. ⠀ #LaFerroviaSotterranea era una rete segreta di aiuti, percorsi, rifugi e persone attiva in America durante la prima metà dell’800 per permettere la fuga degli #schiavi del sud verso il nord e il Canada. Partendo da questo, Colson Whitehead rende questa rete, questo concetto, una vera e propria ferrovia sotterranea dalle origini misteriose, con stazioni e capistazione che cercano di salvare gli schiavi delle piantagioni del sud. ⠀ Il viaggio che seguiamo è quello di Cora, giovane schiava di una piantagione della Georgia, dove il razzismo e la schiavitù vengono visti come una cosa normale, essenziale, di cui non potersi privare. Fin dall’inizio del romanzo sono chiare le incredibili violenze e ingiustizie che devono subire gli schiavi: viene negata loro ogni forma di umanità e la loro esistenza è totalmente trascurabile. Gli schiavi sono beni materiali di cui i padroni possono decidere a proprio piacimento. ⠀ Il romanzo di #ColsonWhitehead è un romanzo storico e di denuncia, ma anche un romanzo d’avventura, perché la fuga di Cora ci porta attraverso vari Stati e ci permette di osservare il continuo cambio di ambientazione, di paesaggi, di persone, di usanze: ogni stato mostra la propria natura ed essenza e in questo modo Whitehead rivela le varie facce di una stessa medaglia, le varie forme che può assumere la schiavitù. ⠀ Si tratta di un libro davvero potente, che vi consiglio di cuore. Ho adorato il modo di narrare dell’autore e ho trovato splendide le riflessioni sulla libertà, sulla storia degli schiavi e dell’America, sull’imperativo americano, sulla speranza, sul razzismo, sul coraggio e la crudeltà, sul futuro. ⠀ Whitehead cerca di rendere la storia di Cora il più universale possibile e in queste pagine, in cui lo spettro di una eredità che è difficile dimenticare si affaccia in ogni momento, la sofferenza e la disperazione sono sempre evidenti, anche quando apparentemente celate. Il dolore dovrebbero venire da sé. ⠀ Lo avete letto? Vi ispira? ⠀ #libri #leggere #lettura #book #bookstagram #libribelli #consiglidilettura #ioleggo #stoleggendo #Pulitzer @edizionisur
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Questo è un libro strano: sia per la scelta di raccontare la storia della schiavitù in questa chiave, sia per le scelte strutturali dell'opera dove passato e presente si mischiano spesso (e non sempre in modo armonico).
Allo stesso tempo è anche un libro molto coinvolgente perché mi sono ritrovata a leggerlo velocemente per capire se alla fine la nostra eroina ce l'avrebbe fatta a trovare un posto libero e, soprattutto, quanto le sarebbe costato.

E' uno di quei romanzi che non si può bocciare perché non è brutto, ma neanche mi sento di consigliare perché semplicemente non mi ha convinto.


Autore: Colson Whitehead
Anno prima pubblicazione: 2016
Pagine: 376
Dove: un lungo viaggio tra Georgia, Carolina del sud e del Nord e Tennessee
A chi può piacere: se amate il genere distopico l'ucronico dovrebbe essere abbastanza vicino, a chi cerca un modo più scorrevole e consapevolemente fantasioso per conoscere un periodo storico.
Un'altra recensione: anche Marialuisa di cronache letterarie condivide qualche dubbio sulla possibilità che questo libro diventi un grande classico della letteratura americana.

15 gennaio 2020

Cosa mangiare a Barcellona - il dolce

Io amo e adoro la cucina spagnola: la sangria (forse sarebbe più dignitoso partire da qualcos'altro), la tortilla alta che ti fa venire il colesterolo solo a guardarla, la colazione con il colacao, il gazpacho. Solo le tapas non mi danno alcuna soddisfazione.
Fatto sta che io ogni tot mi invento un motivo per tornare in Spagna e mangiare quello che mi piace, con la scusa di vedere qualcosa di nuovo.


Quest'estate è stata la volta di Barcellona e la scusa ufficiale era vedere Casa Batllò all'interno (sì, sono soldini decisamente ben spesi) e tornare dopo tanti anni a visitare la città.
Ma chi mi conosce bene sospettava che avessi una gran voglia di recarmi in pellegrinaggio al Bosc de les Fades, dove in gita di quinta liceo ricordavo di aver bevuto la miglior sangria della mia vita in un localino dall'atmosfera magica.
sangria-frittata-patate-spagnola
Sangria e tortilla
Ovviamente oltre a mangiare quello che già ho scoperto che mi garba, cerco sempre qualche novità.
Questa volta a Barcellona ho scoperto un dolcino semplicissimo, dolcissimo e tipico della Catalogna, in un locale sul grande vialone del lungomare di Badalona, il posto migliore (a detta della ragazza dell'ostello) dove andare al mare a Barcellona.

dolce-tipico-catalano


Questo dolce si chiama Mel i matò, che in catalano vuol semplicemente miele e ricotta, ed è buonissimo!



11 gennaio 2020

La torre - un romanzo ambientato a Dresda

Perché ho letto La torre di Uwe Tellkamp?
Prima di andare a Dresda, lo scorso anno, volevo leggere un romanzo ambientato in questa città.
Nonostante Le torre fosse un romanzone di 1300 pagine di "carta velina", tipo Bibbia, non mi sono lasciata intimorire.
Di solito finisco sempre un libro quando lo inizio, ma in questo caso ho fatto una eccezione: il libro è composto da due parti e io ho deciso che, se dopo 600 pagine non era riuscito ad appassionarmi, poteva bastarmi la prima metà.

dresda-fiume-elba
La città di Dresda sull'Elba
La torre: la trama
Dresda, anni '80, quartiere residenziale La torre: la storia di una famiglia che si scontra quotidianamente con il sistema malato della DDR che si sta sbriciolando e, forse proprio per questo, è ancora più infimo.
Richard Hoffman è un medico che lavora in un ospedale in cui manca qualsiasi cosa, ha un'amante da cui ha una figlia segreta e per questo è ricattato dalla stasi.
Il figlio, Christian, vorrebbe seguire la carriera del padre, ma è uno spirito libero e fatica a stare confinato nelle rigide regole del regime: sa che però qualsiasi alzata di testa potrebbe inficiare sulle possibilità di studiare all'università.
Intono a questa famiglia ruotano molti personaggi che, con i loro diversi caratteri e mestieri, evidenziano aspetti differenti della vita nella DDR.



La Torre: recensione
Ero psicologicamente pronta ad una lettura impegnativa ed ingarbugliata: un libro di 1300 pagine di carta velina e che viene accompagnato da un segnalibro con l'elenco dei personaggi e le loro parentele non può essere una passeggiata.

Il punto di forza di questo romanzone è la preparazione dell'autore nel descrivere nei dettagli com'era la vita quotidiana di un cittadino di Dresda negli anni '80, arricchendola di aneddoti e tanti piccoli dettagli.

L'altro pregio è che l'autore riesce a rendere davvero bene il senso di claustrofobia che provano i personaggi nell'inciamparsi in continuazione in situazioni di corruzione, burocrazia farraginosa ed il sospetto costante di essere controllati.




Il libro ha due grossissimi difetti:

  • ok i dettagli e le dettagliatissime descrizioni, ma un po' più di ritmo alla storia avrebbe giovato la lettura!
  • Bello riuscire a provare le stesse sensazioni dei personaggi, ma anche un po' meno sarebbe bastato: il risultato è un libro soporifero.
Mi spiace persino sconsigliarne la lettura perché se l'autore avesse deciso di scrivere la stessa storia (almeno per la prima parte che ho letto) con la metà delle pagine sarebbe stato interessante. 
Ho scoperto che esiste un film tratto dal libro, ma temo sia solo in tedesco, e non sono riuscita a trovarlo su nessuna piattaforma: peccato, perché un po' di curiosità me l'ha lasciata questo romanzo letto a metà me l'ha lasciata. Una curiosità quantificabile in un paio di ore di film e non in altre 700 pagine di libro!

Autore: Uwe Tellkamp
Anno prima pubblicazione: 2008
Pagine: 1303 
Dove: Dresda
A chi può piacere: fortemente sconsigliato a chi cerca semplicemente un romanzo ambientato a Dresda, cosa che volevo io.
Probabilmente può piacere molto a chi già conosce la realtà della DDR e vuole scoprirne infiniti dettagli: dalle barzellette alle limitazioni quotidiane. 
  Un'altra recensione: Paola sul sito germanistica scrive "Sotto il profilo letterario La torre si rivela, invece, un’opera piuttosto deludente, in cui spunti interessanti, idee stimolanti e metafore suggestive restano soffocate sotto l’eccesso di erudizione e il desiderio di affastellare un’enorme mole di materiale narrativo".




08 gennaio 2020

Dicembre 2019

Questo dicembre difficilmente lo dimenticherò.
A Natale ho perso una persona a cui volevo molto bene e, anche se è la vita che va così, è stata dura.

Libri:
Ho letto tanto, anche se non sembra!

Ho "finito" di leggere La torre, un libro ambientato a Dresda, che avevo iniziato a febbraio: noiosissimo.











Ho letto una buona parte di La frontiera: è un mix tra un saggio ed un racconto di viaggio lungo tutto
il confine della Russia. L'obiettivo è capire la Russia conoscendo i suoi "vicini di casa". 
E' davvero molto interessante, ma è denso di contenuti ed informazioni per cui non si può leggere velocemente.






Gli audiolibri:
Ho ascoltato Piccoli limoni gialli, un romanzo ambientato a Stoccolma dove la protagonista nello stesso giorno viene licenziata e mollata dal fidanzato storico. Ovviamente troverà un nuovo lavoro ed un nuovo amore. 
Cercavo una lettura leggera da ascoltare mentre facevo le pulizie, ma ho trovato invece un romanzo molto scontato. Sconsigliato!







Film:

Coach Carter è uno di quei film il cui obiettivo è, tramite lo sport, far passare il messaggio di come la disciplina possa salvarti la vita.
Carino, non eccezionale.











Gironzolii:

Andare in una frazioncina di un paesino nel Parco del Gran Paradiso in una freddissima domenica pomeriggio decine di presepi è stata un'esperienza congelante.
E' bello però vedere come con pochissime cose si possono creare tanti presepi semplici semplici, ma di grande effetto.





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03 gennaio 2020

MMIXX - libri

Ci sono passioni che passano con gli anni, altre che restano e si consolidano.
Leggere è una cosa che mi è sempre piaciuta fin da piccolina e negli anni ho, ovviamente, cambiato gusti, generi, autori preferiti. Ci sono periodi in cui leggo di più, altri in cui vado a rilento. Ci sono stati anni in cui leggevo tanto nelle pause pranzo e altri in cui ho riscoperto il gusto delle merenda con il té delle cinque in compagnia di un buon libro.

Ogni anno spulcio tra il file excel delle mie letture e faccio i bilanci delle letture del mio anno.
Ho così scoperto in questi giorni, scrivendo il post, che da lettrice esclusiva di romanzi sono diventata un po' più onnivora.
Per la prima volta in tanti anni sono anche riuscita a "visitare" tutti e 5 i continenti con le mie letture e di questo sono molto contenta...




1) Quanti libri hai letto nel 2019?
38, precisa come lo scorso anno

2) Quanti erano fiction e quanti no?

  • Ho letto ben 3 reportage di viaggio

(Falsa calma è un reportage sulla vita nella Patagonia vera e desolata
Sovietistan invece è un diario di viaggio in Asia centrale
Il filo infinito ci porta in giro per l'Europa sulle orme di San Benedetto)

  • due libri per ragazzi

(Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza e Il vento di Santiago)

  • e due saggi

(L'Atlante delle frontiere che è un saggio illustrato interessantissimo e I soldati delle parole sul tema del terrorismo)





3) Quanti scrittori e quante scrittrici?
Una netta maggioranza di scrittori: sono 22 uomini vs 15 donne

4) Il miglior libro letto?
 Il censimento dei radicalchic di Giacomo Papi è un libro geniale ed è davvero la più stridente rappresentazione di questo 2019.


5) E il più brutto?
La ragazza di Dresda: un romanzetto insulso

6) Il libro più vecchio che hai letto?
Sudeste è stato pubblicato da poco in Italia, ma Haroldo Conti l'ha scritto nel 1962.

7) E il più recente?
Ultima Esperanza l'ho letto proprio appena uscito!

8) Qual è il libro dal titolo più lungo?
Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza: un titolo lunghissimo per un libricino breve breve

9) E quello con il titolo più corto?
Sudeste di Haroldo Conti

10) Quanti libri hai riletto?
Nessuno, ma ho ascoltato con gli audiolibri i primi 3 Harry Potter

11) E quali vorresti rileggere?
Mi ripropongo tutti gli anni, senza poi farlo, di rileggere  Un uomo di Oriana Fallaci, che è un libro che ho amato tantissimo da ragazzina.

12) I libri più letti dello stesso autore?
Ho letto Soviestistan dell'antropologa Erika Fatland ed ho iniziato, senza finirlo, l'ultimo suo libro: La frontiera.

13) Quanti libri scritti da autori italiani?
Ho letto tanti autori italiani: ben 17 connazionali rispetto a 21 stranieri

14)  Quanti libri sono stati presi dalla biblioteca?
 Da quando ho cambiato lavoro e non ho più una biblioteca sempre sotto il naso sono diventata un po' più pigra: l'altr'anno ero arrivata quasi alla metà, quest'anno solo 1/4.
Da ottobre ho iniziato a fare la volontaria in biblioteca e dovrò dare il buon esempio: ho già visto tanti titoli che mi interessano.


Ho però scoperto acciobooks, con cui ho scambiato diversi libri che non mi interessavano più e recuperati tanti altri: sono entusiasta di questa novità.
Ho letto 8 acciolibri, ma ne ho scambiati molti di più che leggerò nel 2020.


15) Quali libri hai comprato?
Ho comprato Il censimento dei radical chic (e poi me lo sono pure fatta autografare al Salone del libro), Sovietistan e Rwanda. Murambi, il libro delle ossa.


16) Quanti libri erano in un'altra lingua?
Nessuno

17) Hai partecipato a qualche evento letterario?
Come tutti gli anni sono andata al Salone del Libro!


18) Qual è l'editore più letto?
A pari merito Feltrinelli e E/o.
Il libro più bello rispettivamente è Il censimento dei radical chic e Isole minori.

19) Quanti libri erano audiolibri?
Questa domanda lo scorso anno riguardava gli ebook ma ormai sono anni che non li uso più!
Mi sono invece avvicinata al mondo degli audiolibri e ho ascoltato:
Harry Potter e la pietra filosofale, Harry Potter e la camera dei segreti, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Ma è stupendo di Diego Passoni, Noi siamo tempesta di Michela Murgia e Un colpo dritto al cuore della Oggero.

20) Quanti libri ti hanno invitato le case editrici?
Grazie per la fiducia a:
-La Nuova Frontiera: Falsa Calma e Cicatrici
-Edicola ediciones: Ultima esperanza
-Marcos y marcos: I cento pozzi di Salaga
-Marsilio: La confraternita della rosa nera e Questo minuscolo, inutile cuore
-Iperborea: L'ora di Agathe